Era il 1986 quando Nintendo presentò al mondo quello che diventerà un vero e proprio pilastro della storia dei videogiochi: The Legend of Zelda. Lanciato in Giappone per il Famicom, arrivò quasi subito in Europa e Nord America per l’enorme successo che ebbe in patria. Ci fu però subito un problema da risolvere. Difatti, quando lo si comprava in Giappone per il Famicom, veniva venduto su dischetti e nella scatola c’era anche un lettore di Floppy. Da un lato questo fu fatto perchè il gioco era troppo pesante per una normale cartuccia. Dall’altro perchè essendo molto lungo, per la prima volta su Consolle, si potevano salvare i propri progressi. E come fu superato questo problema in Europa e nel resto del mondo dove il Famicom non c’era? Semplice, venne inserita una batteria nella cartuccia gioco grazie alla quale si potè salvare per la prima volta, anche in un gioco per Consolle. Zelda era qualcosa di nuovo in tutti i sensi. Si poteva esplorare liberamente una mappa senza per forza seguire una direzione. Si potevano controllare 21 oggetti differenti, selezionandoli con il tasto start ed assegnandoli al tasto B del joypad. C’erano stanze segrete, dungeon con mostri e boss finali, era l’inizio di quello che poi si sviluppò come il filone degli RPG. Tanti RPG non sarebbero esistiti se non ci fosse stato Zelda con le sue idee nuove e per l’epoca davvero rivoluzionarie. La storia? Semplice…. hanno rapito la principessa (ovviamente Zelda) che però nel gioco appare solo dopo aver sconfitto l’ultimo boss per ringraziarci di averla salvata. Il protagonista vero è Link, avventuriero che parte alla ricerca della bella armato di scudo e spada. Impossibile raccontarlo in una recensione, dovete (ma non ci credo che non lo abbiate mai fatto) farci una partita per capire cosa davvero fu Zelda per il 1986. E non è un caso che ancora oggi vengano sfornati titoli su Link e la principessa. Raccontateci nei commenti del nostro canale Youtube se lo avete giocato nel 1986 e fateci una partita direttamente on-line qui sotto, vi aspettiamo!